la nave turca Barbaros, (mai nome fu più azzeccato per i greci-ciprioti) che raccoglie dati utili per le ricerche di idrocarburi, è entrata da giorni nella zona economica esclusiva (Zee) al largo della costa meridionale di Cipro ed è destinata a rimanere nell’area fino al 30 dicembre.
Ankara infatti non riconosce alcuna sovranità di Nicosia su questa parte di mare.
Il portavoce del governo di Nicosia ha precisato che la nave turca, scortata da due navi appoggio, è entrata nell'area dove dai primi settembre la nave-piattaforma Saipem 10000 del consorzio italo-coreano Eni-Kogas sta effettuando rilevazioni nei giacimenti sottomarini di idrocarburi dove il governo cipriota spera di trovare vasti giacimenti di gas e petrolio. A questo punto la presenza della nostra marina militare, in accordo con il Governo di Nicosia, sarebbe opportuno a difesa dei nostri interessi nazionali. Nella zona è coinvolta anche la francese Total che ha ottenuto una concessione per le ricerche di idrocarburi
Mosca sembra interessata a riguadagnare prestigio e influenza nell’area - dopo che Nicosia si è rivolta a Bruxelles e al Fondo monetario internazionale per avere gli aiuti anti-crisi - mostrando interesse a sostenere la posizione di Anastasiades a fronte della provocazione turca.
Ankara infatti non riconosce alcuna sovranità di Nicosia su questa parte di mare.
Il portavoce del governo di Nicosia ha precisato che la nave turca, scortata da due navi appoggio, è entrata nell'area dove dai primi settembre la nave-piattaforma Saipem 10000 del consorzio italo-coreano Eni-Kogas sta effettuando rilevazioni nei giacimenti sottomarini di idrocarburi dove il governo cipriota spera di trovare vasti giacimenti di gas e petrolio. A questo punto la presenza della nostra marina militare, in accordo con il Governo di Nicosia, sarebbe opportuno a difesa dei nostri interessi nazionali. Nella zona è coinvolta anche la francese Total che ha ottenuto una concessione per le ricerche di idrocarburi
Mosca sembra interessata a riguadagnare prestigio e influenza nell’area - dopo che Nicosia si è rivolta a Bruxelles e al Fondo monetario internazionale per avere gli aiuti anti-crisi - mostrando interesse a sostenere la posizione di Anastasiades a fronte della provocazione turca.