domenica 29 maggio 2016

BPW Perle dal Mondo:Gemellaggio Battipaglia Atene (2-5 giugno 2016)


   



                                      PROGRAMMA DI ATTIVITÀ

GIOVEDI, 02 GIUGNO 2016-

Ore 15.00 Arrivo in aeroporto internazionale di Atene

Ore 17.00-19.30 Tempo libero in hotel

Ore 20.00-22.00 Cena al centro di Atene

VENERDÌ, 3 GIUGNO 2016

Ore   9.30-13.30 Visita guidata presso l'Acropoli e il Museo dell'Acropoli

Ore 13.30-15.30 Pranzo presso l'area Plaka

Ore 16.00-18.00 Tempo libero in hotel

Ore 18.30-20.30 Keynote Discorsi & Gemellaggio Ceremony (Golden Age Hotel)

Ore 20.30-22.30 Cena di Gala (Golden Age Hotel - Sala Banchetti)

SABATO 4 GIUGNO 2016

 Ore   9.00-11.00 Partenza in autobus a Micene ed Epidauro

Ore 11.00-13.00 Visita guidata ai monumenti antichi

Ore 13.00-15.00 Pranzo presso l'area Epidauro / Micene

Ore 15.00-16.00 Partenza inautobus per Naflplio

Ore 16.00-18.00 caffè e dessert

18.00-20.00 Ritorno ad Atene

DOMENICA 5 GIUGNO 2016

Ore 10.30-12.00 Prima colazione e caffè addio

Ore12.00 Partenza per l'aereoporto internazionale di Atene

mercoledì 11 maggio 2016

Lontani dalla cultura, più vicini alle crisi: un rinascimento euromediterraneo è possibile?”


Il libro, edito da Albeggi nel 2014 e vincitore dell’Alexandria Scriptori Festival 2014, è la rivisitazione in chiave positiva e propositiva della crisi greca, dove accanto a numeri nefasti e trend in peggioramento, si stimoli il vecchio continente a riformarsi per non esaurire la propria spinta propulsiva, sulla scorta degli auspici dei padri fondatori dell’Unione: De Gasperi, Adenauer, Spinelli. E coinvolgendo storie di eroi ellenici, del passato e del presente, che possano essere un pungolo per cittadini e classe dirigente, nella consapevolezza che l’Europa o è mediterranea o non è. 

Nel 2015 il Ministero degli Affari Esteri italiano e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene lo hanno ritenuto meritevole di essere tradotto in lingua greca per fini sociali e culturali.  
“Millenni prima di Cristo la Grecia ha prodotto un qualcosa da cui si sono abbeverati nel corso dei secoli tutti i popoli e tutti gli Stati: la civiltà – osserva De Palo - . Il cosiddetto “politismòs” è stato il collante di successi e trionfi, proliferazione di altre civiltà e progresso scientifico, curvoni della storia, discese e risalite. No, non è questo un cocciuto e retorico invito alla nostalgia, bensì una scommessa: rischiosa ma affascinante. La rivoluzione, sin qui dimenticata, del grande bagaglio storico e culturale della Grecia potrebbe oggi essere nuova linfa per il tanto auspicato Eurorinascimento Mediterraneo, che occorre come l’aria tanto alla Grecia quanto agli altri stati membri. Punirne uno per educare altri ventisette non scongiurerà i rischi che sono, evidenti, sul tavolo. La questione della messa in comunione dei debiti, il tentativo di sviluppo europeo senza incrinare i rapporti di buon vicinato a oriente e a occidente, la mancanza strutturata di una politica culturale, il dossier migrazioni, le dinamiche energetiche con i nuovi intrecci geopolitici, il fronte caldo caldissimo del Medio Oriente, le interlocuzioni con i Paesi Brics. In una sola parola: un’agenda europea condivisa e forte che non releghi il vecchio continente a comparsa”. 

Secondo De Palo “tutto questo ha un suo peculiare cordone ombelicale con l’Egeo. Se è pur vero che ne La Repubblica Platone istruiva al compito principale di “invitare a pensare sul destino della vita individuale e sociale degli uomini per un destino da immaginare, argomentare e costruire”, è altrettanto vero che negli ultimi cinque lustri è mancata clamorosamente una seria e lungimirante programmazione sociopolitica anche da parte delle elites. Queste ultime anziché fare da pungolo alla politica europea si sono assopite in una mescolanza, limacciosa e afona, che ha prodotto l’euroimmobilismo a cui oggi si assiste. Una politica che fa a meno di domande, spunti, analisi e dita alzate per eccepire è una politica che non ha vita lunga. E che in quella breve parabola non produce buoni frutti, ma rattoppi o ancora peggio danni”. 

E conclude: “Società e politica devono tornare a parlarsi e a capirsi, a dibattere e a decidere per il meglio, a scontrarsi per consentire che nasca l’idea. Devono imitare i dialoghi socratici, quando le ore trascorse a discutere di tesi e contro tesi, a smontare le opinioni altrui per rimontarne una più corretta, non erano mai troppe”.  
“Essere un filellina non significa ingegnarsi per reperire tout court giustificazioni o per essere ciechi partigiani di un popolo. Essere un filellina vuol dire inchinarsi a quello sterminato alfabeto di civiltà che è proliferato millenni fa per farne tesoro, per attualizzarlo in tempi di globalizzazione selvaggia, per distillarlo nelle giovani generazioni affinché non crescano scoraggiate, per inculcarlo nelle anime di chi è classe dirigente ma ne dimentica ruolo e funzione sociale, per rafforzarlo nei veri grandi eroi dell’Europa che vuole scacciare il medioevo 2.0 in cui ci troviamo: i maestri che, già oggi, alleveranno i cittadini futuri”.

martedì 10 maggio 2016

IDOMENI già dimenticata!"A ‪#‎Idomeni‬ stiamo morendo come in Siria, soltanto più lentamente"...

"A ‪#‎Idomeni‬ stiamo morendo come in Siria, soltanto più lentamente", ha detto oggi un profugo ad un medico. E ha ragione. Noi siamo appena tornati da lì e possiamo testimoniare che la situazione è disperata, e rischia di diventare catastrofica con l'approssimarsi dell'estate.

Giovedì alle 18.30 qui allo Spazio Tilt Porco Rosso un incontro pubblico cittadino, che trasmetteremo anche in diretta su Fb per spiegare quello che abbiamo visto, e come proveremo a portare avanti il nostro impegno.

Questa è la foto di una dei 5000 bambini che sono nel campo in condizioni estreme, disperate. Aiutateci a far sapere al mondo che in Europa esiste un inferno in terra, che il governo greco non è supportato in nessun modo per fare fronte ad una tragedia immane che si sta consumando ad un'ora di volo da casa nostra. Grazie.