mercoledì 29 giugno 2011

Cara Grecia...ti scrivo....e io sto' col popolo greco!

Caro Angelo,

mi rendo perfettamente conto che la mia "ansia del turista" può averti disturbato. Sono profondamente convinta che quello che sta accadendo da voi è lo specchio di quello che ormai siamo: una cominità economica basata sul libero scambio di tutto ciò che non fa comunità, ossia il denaro e la speculazione, una società globale in cui l'unica "cosa" che non può circolare liberamente sono le persone quando queste non rappresentano merce, che anch'io come turista sono.
Ho chiamato il consolato Greco a Milano: mi hanno risposto in maniera anestetizzata, senza entrare in merito alla reale situazione del Paese, per i turisti non c'è pericolo, tutto funziona, come se esistessero due nazioni: una reale ed una virtuale, da catalogo di viaggi.
E' come se questa politica esclusivamente economica, decisa altrove, nel nomadismo delle borse internazionali, che pare non avere presa reale sui corpi e le vite di milioni di persone, ad un certo punto diventa reale e tu, che non hai potuto decidere nulla diventi il punto su cui si regge l'intero ingranaggio.

Oggi il Parlamento decide, ma la Grecia non è d'accordo, io sono d'accordo con la Grecia, se voglio fare la turista devo andare altrove, è così?


Un abbraccio Paola

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