...da piu' di 3 anni...molte denunce e richieste documentatissime inviate alla giustizia greca ,ma rimaste nei cassetti dei vari giudici...rivelano il legame tra diversi primi ministri ,politici,alti dirigenti pubblici e organizzazioni internazionali,falsificando anche documentazioni ufficiali di Stato , hanno permesso la distruzione socio economica sistematica di un intera nazione.
In particolare il pioniere deputato Kammenos,presento' nel 2010, alle autorita' giudiziaier una relazione dettagliatissima sul maneggiamento dei CDS sul debito greco dal 2009 in poi,rivelando stretti legami finanziari con Andriko Papandreou fratello dell'allora prim.min.Giorgio Papandreou...
Qualsiasi persona o entità può
infatti acquistare e trasferire un CDS anche senza essere proprietario del credito o del titolo legato a
questo strumento finanziario. Da questa caratteristica dei CDS ne discendono due conseguenze. In
primo luogo, i CDS differenziandosi dalle assicurazioni e dai derivati finanziari tradizionali
riescono a sfuggire alla regolazione stabilitasi per gli altri due settori e si convertono di fatto in una
sezione particolarmente opaca dei mercati finanziari internazionali. In secondo luogo, l'acquisto o la
vendita di posizioni su un attivo finanziario che non si possiede facilita la speculazione per degli
importi che a volte possono essere anche multipli dell'attivo di riferimento
...i CDS, finanziariamente insostenibili, sono diventati il mezzo attraverso cui gli speculatori
hanno accumulato dei profitti paragonabili all'utile che - nel mondo assicurativo- deriverebbe dalla
distruzione della casa del vicino.
Un caso utile per comprendere il funzionamento dei CDS e i problemi da essi generati è
l'evoluzione di questi strumenti nel caso del debito pubblico greco. Dopo l'esplosione finanziaria a
Wall Street nel settembre 2008, ci fu una crescita inedita delle posizioni nette dei CDS sul debito
pubblico greco, le quali nel 2009 aumentarono per un valore superiore ai 2 miliardi di dollari, il che
vuol dire più del 35%. E' importante ricordare che in questo periodo si faceva costante riferimento
alla capacità dell'euro di proteggere i suoi membri più deboli dagli attacchi speculativi. Il costo
dell'acquisto di una protezione contro un default di debito greco era allora sufficientemente basso,
intorno ai 10 punti base. L'acquisto di una protezione su 100 milioni di euro di debito greco costava
10 milioni di euro per l'intero periodo contrattuale, che per i CDS è di 5 anni, per un totale quindi di
2 milioni di euro per anno per il mantenimento del CDS. In questo modo, le entità che entrarono sul
mercato in quel momento poterono realizzare una scommessa per la quale se la Grecia avesse
continuato a pagare durante il periodo 2009-2014 essa poteva perdere un massimo di 10 milioni di
euro, l'equivalente del costo dell'assicurazione. Se in caso contrario, essa fosse andata in default o
avesse ristrutturato il suo debito, gli utili dei possessori dei CDS potevano arrivare a 100 milioni di
euro, il pagamento dell'indennità del CDS equivalente a 1000% del rischio assunto (nel caso in cui
il compratore del CDS non detenesse i buoni del Tesoro che assicurava).
A fronte di una tale prospettiva di guadagno, non ci si sorprenderà nell'apprendere che la situazione
cambiò radicalmente a partire dal 2010. I tassi di interesse sul debito greco cominciarono ad
aumentare considerevolmente nel momento in cui apparve chiaro che il ricorso all'aiuto esterno o a
una ristrutturazione per mantenere salve le finanze non era che una questione di tempo. E' in questo
periodo infatti, intorno al giugno 2010, che i CDS sul debito greco incominciarono ad impennare
significativamente, passando da 10 punti base fino ad arrivare a circa 80 punti base nel febbraio
2012. La probabilità di un default era diventata molto più elevata rispetto a ciò che gli agenti di
mercato avevano creduto precedentemente e ciò ebbe degli effetti non solo sui costi delle protezioni
ma anche sulla disponibilità delle stesse entità finanziarie ad offrire tali protezioni sotto forma di
CDS. Con l'aumento dei prezzi dei CDS sul debito greco, le posizioni nette cominciarono a
diminuire. Da un massimo di 9 miliardi di dollari nel novembre 2009, si ridussero progressivamente
fino a 3,1 miliardi di dollari nel febbraio 2012. In realtà, i due fenomeni sono legati tra di loro. Il
default di pagamento non era che una questione di tempo, e le istituzioni che inizialmente
vendevano i CDS cercarono o di trasferire questo rischio a terzi o a giungere direttamente ad un
accordo con il compratore iniziale dei CDS per mettere fine al contratto attraverso un pagamento in
liquidità, riducendo cosi i montanti più alti da pagare in caso di default.
La decisione dei compratori di CDS sul debito greco di mettere fine ai contratti in cambio di
pagamenti in cash piuttosto che attendere il default, massimizzando cosi i profitti associati ai CDS,
si comprende nel momento in cui si viene a conoscenza che il default era probabile ma non sicuro al
100%. Una volta cominciate le negoziazioni con la Troika in vista di un programma di prestiti di
“salvataggio” e di ristrutturazione del debito, non si sapeva se quest'ultima, che avrebbe
raggruppato la maggior parte dei creditori, avrebbe potuto essere qualificata come evento relativo al
credito attivando cosi i CDS.http://cadtm.org/IMG/pdf/Munevar_italiano.pdf
ΜΙLLE GRAZIE ANGELO SARACINI PER PUBLICAZIONE..!!!!
RispondiEliminagrazie a te Angheliki
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