mercoledì 1 giugno 2011
Fratello greco, fratello italiano (lettera di un greco a Beppe Grillo)
"Ciao Beppe, sono un cittadino greco, ma ho vissuto per 14 anni in Italia, a Torino. Tempo sufficiente affinché io possa avere l'Italia nel mio cuore come una seconda patria. Immagino sei al corrente di tutto ciò che sta accadendo questi giorni in Grecia. 100.000 persone hanno manifestato pacificamente davanti al Parlamento Domenica scorsa, a piazza Sintagma (Sintagma vuol dire "Costituzione"). Ogni sera alle 18.00 la gente arriva alla piazza e discute, disapprova i politici, ma non solo. C'è un clima di euforia che deriva dal fatto che ci rendiamo conto che non siamo soli. Suoniamo musica, balliamo e cantiamo! C'è addirittura un'assemblea sulla piazza. La gente arriva, prende il microfono e parla. Dice la sua! Ci sono gruppi di legali, esperti di economia, e di altri settori che stanno lavorando per una Europa migliore. Non vogliamo alcun tipo di violenza, non odiamo nessuno. Neanche i politici... Non li odiamo. Sono come noi. Vittime di un sistema che gli ha fatto credere che saranno diversi dal resto dell'umanità. Parliamo forte e gridiamo per svegliarli. Anche loro hanno dei figli, e non vorrebbero che vivessero in un mondo brutto. Non odiamo nemmeno le forze dell'ordine. Anche loro sono come noi, anche loro anni fa erano bambini che sorridevano... Il sistema in un modo o un altro ha tolto da queste persone il sorriso e la gioia di essere un essere umano... non sono altro che vittime della paura... Ti chiedo di aiutarci! Parla di noi, dei Spagnoli e dei Portoghesi. Mostra ai nostri fratelli Italiani ciò che sta accadendo nelle nostre piazze. Fagli vedere che tutto è possibile! Sei il benvenuto anche per parlare in piazza da noi! Stammi bene!". Vassilios
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