Si celebra oggi, come il 25 Marzo di ogni anno, la liberazione della
Grecia dall’Impero Ottomano. Il 191° anniversario della Rivoluzione
Panellenica del 1821. In realtà la data celebra l’inizio della guerra di
indipendenza che di fatto durò fino al 1832. A più riprese i Greci
avevano tentato di liberarsi dalla dominazione turca che fin dal 1453
imponeva la propria legge sul territorio ellenico. Ma quel marzo del
1821 l’impeto dei rivoluzionari fu più forte dei tentativi di
repressione. E l’eco si sentì in tutti gli ambienti liberali dell’Europa
dell’epoca (senza l’ausilio di Facebook e senza adunanze in streeming!)
tanto che molti illustri intellettuali, come l’inglese George Gordon
Byron e gli italiani Santorre di Santarosa e Giuseppe Rosaroll,
partirono per unirsi ai rivoluzionari che, guidati nel Peloponneso da
Kolokotronis ed a Missolungi da Markos Botzaris, mantenevano ancora
alcune importanti sacche di resistenza. Fu uno straordinario esempio di
coesione attorno all’ ideale della libertà come sentimento
trasversale.Fa un certo effetto, oggi, riflettere su questa circostanza,
sulla capacità di sostenersi reciprocamente in nome di un credo fondamentale come quello della libertà.Cosa si aspetta dunque dal futuro questo multi variegato popolo? Dopo
aver sopravvissuto a dominazioni cruente e distruttive; dopo aver
accettato improbabili compromessi con il malgoverno; dopo aver
(consapevolmente e non) demolito il patrimonio di cultura e di
rispettabilità ; dopo essere stato messo alla gogna internazionale come
la pecora nera d’Europa, cos’altro deve attraversare questo Paese per
dimostrare la sua tenacia, la sua capacità di sopravvivenza. A che punto
e’ oggi la Grecia?
E’ ottimista sul futuro l’Ambasciatore greco Cambanis a Roma, che intervistato proprio oggi, parla della capacità del popolo greco di riemergere dalle rovine. Popolazioni mandate in esilio, città bruciate, deportate, a più riprese conquistate, cedute, vendute, una cultura liquida, fluttuante, una struttura sociale dove popoli e culture si sono sovrapposte affiancandosi senza forzature e sovrapposizioni; una cultura liquida, fluttuante (e non solo per la presenza del mare importantissimo elemento di riferimento e coesione), pronta alle contaminazioni, dove ogni piccola traccia, diventa elemento importante, diventa testimonianza.
http://filelleni.wordpress.com/2013/03/25/appunti-sulla-rivoluzione-panellenica-cappuccino-alla-cannella/
E’ ottimista sul futuro l’Ambasciatore greco Cambanis a Roma, che intervistato proprio oggi, parla della capacità del popolo greco di riemergere dalle rovine. Popolazioni mandate in esilio, città bruciate, deportate, a più riprese conquistate, cedute, vendute, una cultura liquida, fluttuante, una struttura sociale dove popoli e culture si sono sovrapposte affiancandosi senza forzature e sovrapposizioni; una cultura liquida, fluttuante (e non solo per la presenza del mare importantissimo elemento di riferimento e coesione), pronta alle contaminazioni, dove ogni piccola traccia, diventa elemento importante, diventa testimonianza.
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