sabato 24 novembre 2012

Come se la passano gli italiani in Grecia?... sono disoccupata, ho famiglia e da tre anni non ho l` assistenza sanitaria!...

 

Come siamo bravi, noi italiani , almeno noi che siamo rimasti qui in Grecia, a fare finta !Quando ci chiedono dall` Italia  pantofolaia : "Come va"?Rispondiamo con la nostra solita dignità del pirla: "Ahh, tutto bene!!". Perchè sappiamo bene che certe scelte si pagano per tutta la vita. Ma qui non va bene niente. Viviamo in uno Stato che, dietro la facciata nasconde lo sfascio e questo perchè i cittadini,è inutile nasconderselo, per anni e anni tutto hanno fatto fuorchè pensare al bene comune.Questi sono i risultati del loro maldestro guicciardiniano particulare. Una volta la Croce Rossa Internazionale spediva farmaci in Africa  e medici con e senza senza frontiere partivano all` assalto delle favelas di tutti i poveri del mondo. Si vede che la Grecia non fa moda, qui non arrivano nemmeno quelli. Ne` farmaci, ne` medici, ne` associazioni internazionali quando ce ne sarebbe veramente bisogno. Quest` anno, per Natale, aspetterò alla porta con il battipanni  chi busserà  per gli spiccioli ai bisognosi: mi dispiace, li devo risparmiare per me perchè sono disoccupata, ho famiglia e da tre anni non ho l` assistenza sanitaria. Se mi ammalo dovrò ricorrere a medici sciacalli e per avere un farmaco dovrò ricorrere a farmacisti ingordi. Questa è la realtà , non c`è scampo: si salvi chi può.

Claudia Capone-Atene


Faccio finta...dall'isola di Kos

Faccio finta, finta di sperare che sia tutto un reality show estremo, dove la gente deve lottare per la sopravvivenza. Faccio finta, finta di pensare che arriverà il giorno in cui questo sadico regista batterà l’ultimo ciak e tutto tornerà come prima.
Faccio finta, finta di non vedere la gente che scende in piazza per urlare la sua disperazione, per i  diritti che sono stati sostituiti solo da doveri, gente che non sa cosa dare da mangiare ai propri figli, che non sa dove trovare i soldi per pagare, perchè più tagliano e più chiedono. Un popolo condannato pesantemente per colpe non sue.
Faccio finta, finta di non sapere che la parola futuro non ha senso, che si torna ad emigrare per poter vivere, non si parte per una nuova corsa all’oro, si parte per ridare un senso alla parola dignità.
Faccio finta, finta di credere che la gente non si ammalerà più, perchè in tal caso il brutto sogno diventerà incubo, perchè non siamo nemmeno più liberi di ammalarci.
Faccio finta, finta di non sentire che l’inverno si avvicina e la gente starà al freddo, troppo caro riscaldare le case, le scuole.
Faccio finta, ma non posso.Frohe Weihnachten, Frau Merkel.
Paola Vandelli

1 commento:

  1. In questi anni ogni volta che mi chiedevano sulla situazione in Grecia e sulla crisi,io ero disinformata, probabilmente, sulla reale situazione e sull'evolversi.
    Le informazioni vere le ricevevo dai network internazionali,a differenza di quelli locali e la gente del posto,molto dignitosamente mi rispondeva in modo evasivo che "tutto andava bene",ma a me stavano cambiando "le carte in tavola"...sono venuta qui portando 50 anni della mia vita,della vita della mia famiglia,risorse economiche e risparmi..ma questo non mi bastava più per vivere e non ne capivo il motivo..ora la realtà è chiarissima:sto,stiamo pagando gli errori di un paese e di una classe politica,che ad insaputa di tutti ha vissuto sopra le proprie possibilità.
    Questo lo avevo già visto e vissuto in un altro luogo,il mio - l'Italia- da cui ho deciso volutamente di andare via per gli stessi motivi, ero stufa di pagare per altri e credevo di poter vivere lavorando,senza arricchirmi,ma senza far arricchire altri emeriti sconosciuti che decidono per me e che vivono alle mie spalle.
    Ormai mi rendo conto che il mio amore totale per questo paese e per il suo popolo, probabilmente, non basteranno a risolvere i problemi emersi e la crisi stessa,ma vorrei che venissero risparmiate, almeno, le generazioni future che stanno già vivendo "una guerra senza bombe".
    Questa Europa non può esistere con questi principi,è deficitaria di democrazia e diritti:se un solo paese in questa Europa riesce a mantenere, anzi ad incrementare il proprio stato sociale,forse è proprio quello il paese destinato ad uscire da questa Unione e,a mio parere,questo boom economico, in questo contesto, è alquanto sospetto.
    Per mia formazione e carattere non amo rimanere in attesa e piangere,voglio nonostante tutto continuare a restare per lavorare,contribuire alla fine di questo momento tragico e, dove è possibile, contribuire alla ricostruzione di un tessuto sociale ed economico sano,dove mio figlio possa vivere senza vergognarsi.
    Per questo e per altri mille motivi non vorrei che la Grecia fosse svenduta al miglior offerente, per continuare a far arricchire chi l'ha ridotta alla fame,vorrei invece che fosse valorizzata per ciò che può dare,che è moltissimo e questo Patrimonio Culturale,Artistico,Naturale è di tutta l'umanità intera,ma che deve essere gestito e valorizzato dal popolo greco.
    Certo che il popolo greco deve riconoscere per primo questo valore che ha "in casa" e deve promuoverlo al giusto prezzo,offrendolo come ha sempre fatto con estrema generosità.

    Carla Gallizia -Meltemia studio Samos-Samos

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