"La situazione in Grecia è drammatica, poeti, artisti e intellettuali sono coscienti della gravità della crisi, delle lacerazioni del tessuto sociale e della necessità di stare uniti e di farsi sentire, ma è ingenuo pensare che la giornata della poesia possa cambiare le cose. Rimarrà nella coscienza della gente, è già importante, e comunque meglio mille di queste "inutili" celebrazioni della poesia che quelle orrende feste militari che hanno contrassegnato la mia adolescenza sotto la dittatura dei colonnelli".
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