giovedì 15 marzo 2012

UN MILIONE DI FIRME PER L’ “ EUROPA DELLA SOLIDARIETÀ’’

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L ’articolo 8 del Trattato di Lisbona, che riguarda un (1) milione di firme, entrerà ufficialmente in vigore il 1/4/2012. Da quella data, i cittadini europei potranno presentare istanze per la votazione di Leggi nell’UnioneEuropea

http://www.1millionsignatures.eu/?a=it


Egr. Sig. José Manuel Barroso,
Presidente della Commissione Europea
1049 Bruxelles, Belgio

Egregio Signor Presidente,
è duro constatare che l’Europa ha stabilito rapporti di usura nei confronti della Grecia (e di altri Stati). I tassi di interesse sui prestiti, ai quali la Troika concede prestiti alla Grecia, sono multipli di quelli a cui prendono prestiti gli Stati -finanziatori. (La Germania prende a prestito al 0,25 e poi concede in prestito alla Grecia al 5%).

La crisi in Grecia diventa causa di un inaccettabile arricchimento degli Stati membri. Cio è nella più completa negazione della solidarietà sociale. Il cannibalismo economico nei confronti di stati membri costituisce il maggior rischio per i valori dell’Europa.

ΙΙ. Le soluzioni avanzate NON sono sostenibili per la Grecia, e per la struttura economica europea in generale. I prestiti alla Grecia con tasso d’interesse massacrante, generano un debito maggiore, e naturalmente il deragliamento di ogni regolare funzione pubblica. La situazione RICHIEDE AZIONE IMMEDIATA.

Vi invitiamo, ai sensi dell’art. 8 del Trattato di Lisbona, a presentare alla Commissione Europea le seguenti proposte di voto :

-Che ogni membro cancelli unilateralmente la parte del debito pubblico che ricade nella categoria del «debito ignominioso». Tale è anche quello «greco». La maggior parte di esso consiste nella capitalizzazione degli interessi, che risalgono a molti decenni fa. Il capitale dei prestiti è stato pagato. INTERESSI SUGLI INTERESSI, cioè.

-Che sia stabilito il Principio dello «stato di necessità ». Quando le fondamenta economiche e politiche dello Stato sono minacciate dal fatto che si deva servire l’odioso debito (disoccupazione dilagante, collasso dei salari e delle pensioni, chiusura di ospedali, scuole, servizi sociali, degrado personale, ecc.) il rifiuto del suo pagamento è necessario e giustificato.

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