giovedì 16 febbraio 2012

LA GRECIA COME LE NOSTRE FONDAMENTA

Scritto da Sara Graziani il 16.02.2012 e inserito in Notizie

Quando penso al valore della cultura, mi torna in mente un avvenimento che mi colpì molto sia al liceo che all’università, quello della “Colmata Persiana”. Dopo che i Persiani invasero e distrussero Atene, gli Ateniesi salirono sull’acropoli e trovarono le macerie della distruzione. Sarebbe stato sacrilego buttar via quelle macerie, recuperarono tutto quell’apparato architettonico e scultoreo e lo seppellirono sull’acropoli stessa a formare un terrapieno per l’allargamento del pianoro dell’acropoli su cui successivamente sorgeranno il Partenone, l’Eretteo e gli altri monumenti dell’età di Pericle. Quindi un mondo di valori culturali, artistici e spirituali a rappresentare le fondamenta di un nuovo mondo di valori culturali e spirituali. Il valore della cultura tale da diventare sacro.

I nostri Padri costituenti dovevano avere in mente proprio questo giudizio di valore quando introdussero nelle nostre fondamenta, nella Costituzione, quell’articolo 9 che dice che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico e storico della Nazione.

Questi principi sono scolpiti nella nostra coscienza collettiva e la nostra identità nazionale si basa anche sulla consapevolezza di possedere e di dover custodire e valorizzare un patrimonio culturale ricchissimo. Ma la cultura non deve esclusivamente riferirsi a concetti astratti, di erudizione per una nicchia di eletti. Non è da considerarsi come un bene immateriale e intangibile, cosa che ha portato qualcuno a definirla come qualcosa che ‘non sfama’. Cultura è ciò che ereditiamo dal passato, è la base dei nostri comportamenti, dei nostri valori, nel presente ed è ciò su cui possiamo costruire il futuro di un intero Paese.

Laura Vincelli

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