...politici e grand commis, una sorta di carcere all'aperto che i cittadini greci impareranno presto ad odiare. E' il nuovo fascismo targato Ue.
Siccome chi ha prestato i soldi ai greci non si può permettere di mettere a bilancio una perdita pari ai titoli greci acquistati, allora si pretende di costringerli a ripagare il debito a prescindere da quanti soldi hanno effettivamente in tasca e da quanto riusciranno effettivamente a guadagnare.
La cosa assurda è che le direttive impartite dalla BCE alla Grecia non fanno altro che peggiorare la situazione nel senso che a causa delle manovre recessive imposte dall'Unione Europea, i prestiti e gli aiuti erogati finora dalla BCE, diventeranno periodici, in quanto la recessione farà diminuire le entrate tributarie e con esse la capacità della Grecia di rimborsare i prestiti ottenuti, causando quindi una spirale che farà crescere di anno in anno il debito della Grecia fino ad arrivare comunque al default, che sarà tanto più devastante quanti più in là si porterà l'attuale criterio operativo della BCE.
Viceversa se avessero consentito alla Grecia di tornare alla Dracma convertendo il debito pubblico dall'Euro alle Dracme è vero che la Grecia avrebbe avuto una inflazione molto forte, ma comunque avrebbe avuto un'economia dinamica con un riacquisto di competitività in grado di rilanciare il Paese verso lo sviluppo.
inviato da cesare58 il 22/02/2012 alle 19.51 a wallstreetitalia.it
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