Il «titolo esecutivo» contro la Germania, di cui il governo Berlusconi si ripromette di «sospendere l'efficacia» col decreto-legge del 28 aprile scorso, è per il momento uno solo: il pignoramento dei crediti della Deutsche Bahn (DB) presso le Ferrovie italiane, disposto nel dicembre scorso dal tribunale di Roma a fronte delle richieste di risarcimento dei familiari delle vittime di Distomo, paese greco dove il 10 giugno del 1944 le SS uccisero 218 persone. Si tratta della quota di spettanza della DB, per tratti di percorrenza in Germania, su biglietti internazionali emessi dalle Ferrovie italiane.
La Deutsche Bahn, sebbene abbia la forma di una società per azioni, è interamente in possesso dello stato federale tedesco, erede dal punto di vista giuridico del vecchio Reich germanico. Così l'avvocato Joachim Lau, che patrocina in Italia le vittime di Distomo, ha chiesto di bloccare a tutela dei suoi mandanti il tesoretto della DB presso le Ferrovie italiane.
Di quanti soldi si tratta? Nell'ottobre scorso gli avvocati della DB stimavano a 25 milioni di euro i crediti maturati presso le Ferrovie italiane nel periodo marzo-settembre 2009, riferiti sia al traffico viaggiatori che a quello merci. L'avvocato Lau ritiene che nel marzo scorso la somma fosse salita a circa 50 milioni di euro: un ordine di grandezza quasi pari ai 51 milioni di euro che la Germania, tra debito principale e interessi, dovrebbe versare ai familiari delle vittime della strage di Distomo, secondo una sentenza greca da tempo definitiva.
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